Approcciarsi all’email marketing per la prima volta può rivelarsi più insidioso del previsto. Per questo motivo si rischia di cadere in errori banali quando si crea la prima campagna.
1) Il design della campagna è troppo complesso – Stupire è bello, non sempre è utile. Creare una struttura grafica e HTML molto complessa in una newsletter può rivelarsi controproducente perché se a livello di estetica è perfetta, a livello di fruibilità dell’informazione no. Un’email non è una pagina web, a livello di deliverability è bene optare per la semplicità.
2) L’indirizzo di risposta è scorretto – Se si invia una newsletter massiva è bene dare la possibilità ai destinatari di rispondere. Questa pratica paga. Usare NOREPLY è controproducente oltre che poco corretto nei confronti dei destinatari, bisogna essere in grado di gestire le risposte.
3) Il campo “oggetto” è sottovalutato – L’oggetto è il fulcro del messaggio e non va assolutamente sottovalutato. Il destinatario deve poter capire chiaramente il contenuto dell’email dall’oggetto. Bisogna fare attenzione inoltre all’uso di termini inadeguati e ai punti esclamativi, i sistemi antispam sono sempre in agguato, di questi tempi dietro l’angolo.
4) Priorità alle immagini e non al testo – Le email nascono per i testi. L’evoluzione dell’email marketing ha permesso di inserire immagini per renderle più accattivanti, ma il testo rimane la priorità. L’utilizzo di immagini aumenta il livello di spam.
5) I link sono sbagliati. Non puntano da nessuna parte – Sbagliare l’indirizzo del link può capitare, anche solo per un carattere in più o in meno. Le anteprime servono per controllare approfonditamente. Invece, confondere un’intera campagna con un cartellone pubblicitario, per di più privo di link attivi, è controproducente per l’azienda. Il marchio non parla da solo, i contenuti si.